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Irradiazione orgonotica dell'organismo

 

L'uso dell'accumulatore orgonico è attuato con regolari sedute in cui si irradia la zona interessata. La ventilazione dello spazio chiuso è assicurata da aperture che si trovano nella parte superiore ed inferiore della porta; queste risultano abbastanza ampie da consentire la circolazione dell'aria.

L'energia orgonica dell'atmosfera non si insinua attraverso le aperture, ma penetra attraverso le pareti solide. Rispetto all'accumulatore, l'organismo è il sistema energetico più forte, per cui si crea un potenziale dall'esterno verso l'interno, provocato dal corpo racchiuso. Sotto il profilo biofisico, l'organismo costituisce il primo "sistema orgonotico", mentre l'accumulatore, che include il primo circondandolo, risulta essere il sistema orgonotico radiante.

I campi energetici dei due sistemi entrano in contatto e, dopo qualche tempo, a seconda della forza bioenergetica dell'organismo interno, sia quest'ultimo che il campo bioenergetico dell'accumulatore cominciano ad "avere luminescenza", cioè, cominciano a eccitarsi e, entrando in contatto, si indirizzano reciprocamente verso livelli di eccitazione superiori. Questo fatto diviene percettibile per chi usa l'accumulatore di energia orgonica e si manifesta attraverso delle sensazioni di calore, di intenso formicolio, di rilassamento, di arrossamento del volto e, oggettivamente, attraverso un aumento di temperatura del proprio corpo.

Non esiste una legge meccanica che stabilisca la quantità di tempo in cui si dovrebbe rimanere nell'accumulatore; per le persone bioenergeticamente più forti basta un'irradiazione più breve rispetto a quelli più deboli. Ciò risulta ovvio perché il sistema energetico più forte determinerà il contatto del campo e la luminosità in maniera più rapida, poiché un organismo più debole richiederà un tempo superiore a reagire.

La persona sensibile, dopo un certo tempo, capirà di "averne abbastanza"; ciò avviene quando si prova la sensazione che "non sta avvenendo più nulla". Questo comportamento si può spiegare col fatto che, con un procedimento realmente auto-regolatorio, l'organismo assorbirà solo la quantità di energia orgonica che gli sarà sufficiente. L'idea che più energia si "immette" nell'organismo, meglio è, risulta completamente sbagliata. E' meglio usare l'accumulatore più volte per periodi piuttosto brevi, invece di compiere una sola seduta prolungata.

L'effetto della radiazione su un particolare malessere raramente è immediato. Questo avviene perché l'energia orgonica deve prima agire su tutto l'organismo. Quindi non è l'energia esterna, ma il livello superiore della bioenergia interna il responsabile del miglioramento che si verifica nella sfera sintomatica. In altre parole, l'accumulatore coadiuva la natura dell'organismo ad aiutarsi.

Vi è da sottolineare che solo l'uso prolungato e regolare dell'accumulatore potrà portare giovamento, laddove ovviamente ciò sia possibile. Non ci si può attendere alcunché di utile quando l'accumulatore viene utilizzato irregolarmente, con lunghi intervalli tra un'irradiazione e l'altra. Ciò è dovuto al fatto che l'intero organismo deve funzionare perfettamente sotto il profilo bioenergetico prima che i sintomi locali cedano in seguito al trattamento orgonomico.

The cosmic recursive fractal flames pictures in this site are © Scott Draves.

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